Sindrome delle arterie tortuose: un problema nel metabolismo della vitamina C?

  • 2 Anni 2013/2015
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La sindrome delle arterie tortuose (Ats) è una malattia rara del tessuto connettivo che coinvolge vasi sanguigni, cute e muscolo-scheletrico. In questi pazienti le arterie medio-grandi si presentano tortuose e allungate, con tendenza ad aneurismi, rotture (dissecazioni), restringimenti (stenosi). La malattia è dovuta a mutazioni nel gene SLC2A10, che codifica per una proteina, chiamata GLUT10, coinvolta nel trasporto del glucosio. È trasmessa come carattere autosomico recessivo: questo significa che per manifestarla occorre ereditare una copia difettosa del gene da ciascuno dei genitori, entrambi portatori sani. Finora sono state descritte 20 diverse mutazioni nel gene SLC2A10 in circa 34 famiglie, per un totale di 80 casi. Benché il ruolo di GLUT10 nella patogenesi della malattia non sia ancora del tutto noto, si sa che una mancata produzione di questa proteina si traduce in una disorganizzazione della matrice extracellulare (l’ambiente esterno alla cellula), delle arterie e dei tessuti connettivi. Partendo dall’ipotesi recente che GLIUT10 sia coinvolta anche nel trasporto della forma ossidata della vitamina C (acido deidroascorbico), questo progetto mira a chiarire se esista un legame tra il difetto genetico responsabile dell’Ats, il metabolismo della vitamina C e la disorganizzazione della matrice extracellulare. Benché lo scopo primario non sia lo sviluppo di terapie, questo progetto si propone anche di valutare se un trattamento a base di analoghi della vitamina C sia in grado di ripristinare le funzioni cellulari compromesse dal difetto genetico. Queste sostanze potrebbero rappresentare dei farmaci candidati a un approccio terapeutico nell’uomo per la sindrome delle arterie tortuose.

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