Nuove strategie per curare l’emocromatosi ereditaria attraverso la stimolazione della produzione epatica di epcidina, l’ormone del ferro

  • 3 Anni 2010/2013
  • 306.300€ Totale Fondi
L'emocromatosi ereditaria (EE) è una delle più frequenti malattie ereditarie del metabolismo nelle popolazioni occidentali. E' caratterizzata da un progressivo accumulo di ferro negli organi che porta a cirrosi epatica, diabete, cardiopatie, impotenza/infertilità e aumentato rischio di cancro. E' causata da mutazioni di 5 geni: HFE, TfR2, FPN, HJV and HAMP. L'attuale terapia di scelta di tutte le forme di EE è il salasso. Questo però richiede una stretta adesione alla terapia per tutta la vita, non è sempre accettato dai pazienti o possible e, nonostante sia efficace, non riesce a far regredire alcune patologie una volta instauratesi (cirrosi epatica, diabete insulinodipendente, impotenza/sterilità, artrite grave). Si potrebbero usare, in certi casi, farmaci in grado di legare ed eliminare il ferro, ma questi presentano una serie di limitazioni ed effetti collaterali. Esiste quindi la necessità di sviluppare nuove cure, alternative o complementari al salasso, per prevenire/rimuovere l'eccesso di ferro nell'EE. Recenti scoperte scientifiche sembrano ora offrire questa possibilità. Infatti, tutte le forme di EE, indipendentemente dal gene in causa, sono dovute ad un'insufficiente produzione epatica di epcidina, l'ormone che regola il ferro. Ogni singola proteina emocromatosica sembra avere un ruolo nella produzione di epcidina, anche se i dettagli di queste regolazioni non sono ancora chiari. Dati preliminari del nostro gruppo indicano che la somministrazione di BMP6, la più importante regolatrice dell'epcidina, a topi con emocromatosi HFE riesce ad aggirare il difetto genetico e normalizzare la produzione epatica di epcidina. Questi incoraggianti risultati suggeriscono che l'uso di BMP o molecole simili potrebbe essere un trattamento alternativo per curare l'EE. Lo scopo globale del progetto è di sviluppare nuove terapie per l'EE basate sulla stimolazione e normalizzazione della produzione di epcidina. Nel dettaglio, ci proponiamo di studiare come il ferro regola le BMP e, attraverso queste, l'epcidina; se e come nell'uomo e nell'EE umana le BMP, in particolare BMP6, regolano l'epcidina; se e come la somministrazione di BMP6 e di molecole simili può prevenire o far regredire l'accumulo di ferro in un modello sperimentale di EE. Ci auguriamo che le conoscenze che saranno fornite da questo progetto permetteranno di gettare le basi per lo sviluppo di nuove terapie per l'EE e le altre malattie ereditarie dovute ad un difetto di produzione di epcidina.

Pubblicazioni Scientifiche

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