Nuova luce sul gene AID e la sindrome di immunodeficienza con iper-IgM di tipo II

  • 2 Anni 2013/2015
  • 121.000€ Totale Fondi
Il sistema immunitario è una rete di mediatori in grado di difenderci dai patogeni. Il ruolo dell’immunità è di “educare” gli anticorpi a combattere un’infezione, garantendo una protezione efficace e duratura. Uno dei geni-chiave nella produzione di anticorpi è AID: alterazioni genetiche di AID portano a immunodeficienza. La sindrome di immunodeficienza con iper-IgM (HIGM di tipo I-IV) è un disordine genetico caratterizzato da un eccesso di anticorpi non adeguatamente “educati” a combattere le infezioni. Le persone affette mostrano ricorrenti infezioni batteriche opportunistiche. Nello specifico, i pazienti con sindrome da HIGM di tipo II presentano il gene di AID non funzionale. Se diagnosticata per tempo, la patologia è trattata con una terapia supplementare di anticorpi. Tuttavia, il paziente ha un’aspettativa di vita ridotta o un rischio maggiore di autoimmunità e neoplasie linfoidi. AID induce rotture nel Dna dei geni degli anticorpi, aumentando la capacità degli anticorpi di legare antigeni. Gli affetti da sindrome di tipo II severa hanno AID alterato funzionalmente; quelli con immunodeficienza meno grave presentano lesioni nei geni a valle di AID. Tuttavia una coorte di pazienti mostra uno stato severo della malattia pur senza apparenti cambiamenti nella proteina AID. Poiché AID è noto agire in complessi, ci proponiamo di caratterizzare nuove forme della proteina, anticipando che anomalie genetiche nell’assemblaggio di AID possono indurre sindrome da HIGM di tipo II. Il nostro lavoro aiuterà a capire il ruolo fisiologico e patologico delle varianti di AID nell’immunità e potenzialmente a scoprire nuovi marcatori genetici e bersagli di utilizzo clinico. Poiché la terapia genica rappresenta una soluzione ancora lontana, una diagnosi immediata e una comprensione più approfondita delle basi biologiche della malattia costituiscono ad oggi lo strumento migliore per la presa in carico di questi pazienti.

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