Modelli cellulari e animali per lo studio della sindrome Cloves

  • 1 Anni 2014/2015
  • 49.500€ Totale Fondi
La sindrome Cloves è una malattia genetica molto rara identificata di recente, il cui nome è un acronimo inglese che sta per “crescita incontrollata asimmetrica lipomatosa congenita del tronco con malformazioni vascolari linfatiche, capillari, venose e combinate, presenza di nei epidermici e anomalie scheletriche”. Si tratta di una patologia non ereditaria, caratterizzata da crescita incontrollata del tessuto vascolare e fibroadiposo. Dal 2006, quando fu caratterizzata per la prima volta, è stata diagnosticata a circa 90 bambini in tutto il mondo. Ad oggi non esistono cure, se non l’intervento chirurgico utile per alleviare i sintomi e controllare la progressione della malattia. Tuttavia, nuove prospettive nella cura e nella gestione della malattia sono arrivate grazie alla scoperta che alla base della malattia c’è il difetto in un gene, PIK3CA, che provoca l’attivazione incontrollata della proteina codificata, PI3K. Per capire come questa mutazione provochi malformazioni e crescita incontrollata di alcuni tessuti, è necessario sviluppare dei modelli cellulari e animali della malattia: obiettivo di questo progetto è proprio sviluppare modelli biologici che riproducano gli effetti causati nell’uomo dalla mutazione di PI3K, in modo da capire i processi e i tipi cellulari implicati nella malattia. La nostra ipotesi è che le cellule “sensibili” alla mutazione di PI3K siano quelle endoteliali (quelle cioè che rivestono i vasi sanguigni), o i loro precursori: per questo vogliamo modificare queste cellule, inserendo il gene PIK3CA mutato, e studiarne le caratteristiche sia in colture cellulari che in espianti di tessuto o in topi geneticamente modificati. In futuro, grazie allo sviluppo di questi modelli sarà possibile valutare l’efficacia di specifici farmaci in grado di bloccare l’effetto del gene mutato nella cura della sindrome. Alcuni di questi farmaci sono già oggi in sperimentazione per il trattamento dei tumori e potrebbero essere facilmente impiegati nella terapia di questa malattia.

Pubblicazioni Scientifiche

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