Le malattie genetiche rare come modello per studiare l’interazione tra il virus SARS-CoV-2 e la cellula ospite

  • 4 Anni 2021/2025
  • 100.394€ Totale Fondi

Nel corso degli anni, la ricerca finanziata da Telethon ha chiarito i meccanismi patogenetici di molte malattie genetiche, cioè il collegamento che c’è tra mutazione genica e sviluppo della malattia. Questo è stato possibile grazie a un approccio multidisciplinare che permette di risolvere la complessa rete di interazioni molecolari coinvolte nella disfunzione di un particolare gene e di identificare i siti di attacco per un possibile intervento terapeutico.
Grazie allo studio di una di queste reti, quella che media la comunicazione tra i diversi distretti intracellulari, abbiamo raggiunto una consolidata competenza e validato svariati approcci per lo studio delle modalità con cui le cellule rispondono a un elemento perturbante (sia esso dovuto alla mutazione di un gene o legato a un agente esterno) e per lo sviluppo di strategie per correggere l’effetto di questa perturbazione. Dal canto loro, i virus sono grandi esperti di interazioni molecolari e di processi cellulari, visto che sono in grado di “dirottare” queste interazioni (comprese quelle coinvolte nella comunicazione tra i vari distretti cellulari) e questi processi a proprio vantaggio, per infettare le cellule, per proliferare al loro interno e uscirne per infettare altre cellule. Quindi l’identificazione puntuale dei processi cellulari che un virus, quale SARS-CoV-2, sfrutta per la propria propagazione permette di adottare le contromisure più efficaci.
La capacità e la possibilità di sviluppare approcci per tracciare e combattere le azioni che un virus utilizza per invadere le cellule ospite rappresenta non solo un asset importante per sviluppare farmaci attivi contro il SARS-CoV-2, ma anche una strategia di lungo termine per fronteggiare nuovi coronavirus in futuro.
Gli obiettivi principali di questo progetto sono: identificare le reti di interazioni molecolari e i processi cellulari che sono attivati o inattivati da SARS-CoV-2 per permettere l’invasione delle cellule, la formazione della loro “nicchia” di replicazione e l’assemblaggio e il successivo rilascio dei virioni; la selezione, nell’ambito dei processi identificati, di quelli più idonei per un trattamento farmacologico che possa contrastare la propagazione del virus.
 

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