La malattia cronica granulomatosa: studi sui meccanismi molecolari responsabili del difetto di attività microbicida e proposta di nuove strategie terapeutiche per il trattamento della malattia

  • 2 Anni 2007/2009
  • 112.800€ Totale Fondi
La malattia granulomatosa cronica (CGD) è una sindrome ereditaria caratterizzata da infezioni ricorrenti gravi, causata dal difetto di NADPH ossidasi, un complesso enzimatico generante specie tossiche dell’ossigeno responsabili dei sistemi microbicidi ossigeno dipendenti dei fagociti (neutrofili, monociti, macrofagi). A seguito di tale difetto i neutrofili (PMN) non sono in grado di uccidere i microorganismi fagocitati. Alla fisiopatologia della malattia contribuisce in maniera significativa anche l’aumentata attività proinfiammatoria dei PMN. Recentemente è stato proposto che la carenza di NADPH ossidasi modifichi anche le condizioni chimico-fisiche del fagosoma (pH, concentrazioni di K+) rendendo inattive le proteine battericide che formano i sistemi microbicidi ossigeno indipendenti. In questo progetto ci proponiamo di: 1. riesaminare la natura del difetto di attività microbicida nei PMN CGD studiando il contributo relativo dei meccanismi ossigeno dipendenti e delle variazioni di pH e K+ fagosomale implicati nell’attivazione dei meccanismi ossigeno indipendenti. 2. verificare se farmaci lisosomotropici di potenziale impiego clinico in grado di ripristinare le alterate condizioni del pH intrafagosomale nei PMN CGD sono in grado di migliorarne l’attività microbicida. Osservazioni preliminari suggeriscono che i microrganismi fagocitati dai PMN CGD crescono più rapidamente rispetto a quelli in assenza di cellule. Ciò potrebbe favorire la propagazione dell’infezione e proteggere i patogeni dall’azione degli antibiotici. Pertanto ci proponiamo di valutare se l’inibizione della fagocitosi nei PMN CGD riduce la crescita dei batteri, aumenta la loro suscettibilità agli antibiotici e li rende vulnerabili alle “neutrophil extracellular traps” (NETs) una modalità di uccisione extracellulare dei batteri recentemente descritta. Si verificherà inoltre se farmaci lisosomotropici e inibitori della fagocitosi aumentano la resistenza alle infezioni di modelli animali di CGD.

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