Il recettore A2A come marker biologico periferico nella malattia di Huntington

  • 1 Anni 2002/2003
  • 47.000€ Totale Fondi
La malattia di Huntington (HD) è una malattia neurodegenerativa, attualmente incurabile, caratterizzata da disturbi motori progressivi (corea) e causata da un difetto genetico a carico dell'huntingtina. La neurodegenerazione si verifica soprattutto nei gangli della base, aree cerebrali deputate al controllo dei movimenti involontari, nelle quali un ruolo primario è svolto da due sistemi di neurotrasmissione, quello dopaminergico e quello dell’adenosina. Studi recenti suggeriscono che una disfunzione dei sistemi dopamina/adenosina, ed in particolare del recettore A2A per adenosina, possa. E’ in questo contesto che si inserisce il nostro progetto finalizzato a verificare se huntingtina mutata possa interferire con la normale funzionalità del sistema dopamina/adenosina a livello dei gangli della base. Proponiamo di verificare questa ipotesi sia su cellule mantenute in coltura (linee cellulari immortalizzate ottenute dai gangli della base di ratto e precedentemente ingegnerizzate con le due forme di huntingtina, quella normale e quella mutata), che su tessuti cerebrali ottenuti da animali modificati geneticamente che riproducono gli eventi neurodegenerativi associati a HD. Dati preliminari del nostro gruppo suggeriscono che adenosina sia di per sé in grado di regolare la sopravvivenza delle cellule nervose di questa area cerebrale, e, soprattutto, che possa farlo in maniera diversa in presenza di huntingtina normale o mutata. Se confermata, la nostra ipotesi potrebbe aiutare a definire nuovi approcci terapeutici finalizzati a bloccare o ridurre la neurodegenerazione cerebrale associata a HD attraverso interventi specifici sul sistema dopamina/adenosina.

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