Identificazione di nuove terapie per il trattamento della glicogenosi di tipo 2 dovuta a un difetto di splicing

  • 3 Anni 2014/2017
  • 267.896€ Totale Fondi
La glicogenosi di tipo 2, o malattia di Pompe, è una delle malattie ereditarie più frequenti (incidenza 1:40.000) ed è causata dalla mancanza dell'enzima alfa glucosidasi acida, che di norma è responsabile della degradazione corretta del glicogeno, la grossa molecola che funge da riserva dello zucchero glucosio. Se il glicogeno non viene degradato nel modo giusto, si accumula in particolari organelli cellulari chiamati lisosomi. Obiettivo di questo progetto è analizzare una particolare mutazione (c.-32-13T/G) che è comune in molti pazienti affetti da glicogenosi di tipo 2 e che provoca un difetto in un processo chiamato splicing. Per essere espressa, l’informazione contenuta nei geni deve essere copiata in una molecola stampo denominata pre-mRna , che a sua volta deve essere correttamente modificata per diventare mRNA maturo ed essere tradotto nella proteina codificata da quel gene. Il rimaneggiamento del pre-mRna si chiama appunto splicing e consiste in un vero e proprio processo di taglia e cuci: alcune porzioni (introni) vengono rimosse e quelle rimanenti, utili a codificare la proteina (esoni), vengono saldate tra di loro. In questo progetto ci proponiamo di approfondire la nostra conoscenza dei meccanismi molecolari che stanno alla base dell’effetto di questa mutazione, così da sviluppare nuovi approcci terapeutici basati sul processamento dell’mRNA. Simili approcci, infatti, andando a recuperare la capacità enzimatica perduta, sembrano particolarmente adatti a combattere l'effetto di questa mutazione. Lo scopo finale sarà quindi di identificare nuovi prodotti farmacologici in grado di affiancarsi alle terapie già conosciute che sono soggette a numerose limitazioni.

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