Effetti protettivi di composti fitochimici nei confronti dei danni indotti da citochine nelle cellule beta pancreatiche ed esplorazione dei meccanismi coinvolti

  • 3 Anni 2009/2012
  • 48.362€ Totale Fondi
Il diabete giovanile o di tipo 1 è il risultato della distruzione delle cellule beta pancreatiche produttrici di insulina ad opera di un’anomala reazione immunitaria. Non conosciamo bene i meccanismi che inducono il processo distruttivo e non disponiamo attualmente di farmaci in grado di prevenirlo o bloccarlo. Sappiamo comunque che fattori proteici, denominati citochine, rilasciati da cellule immunitarie e infiammatorie impropriamente attivate, sono coinvolti nei processi lesivi delle cellule beta. Sulla base di promettenti dati preliminari, questo progetto ha come obiettivi: a) verificare che l’estratto di iperico, una pianta erbacea usata in fitoterapia come antidepressivo, e il suo componente iperforina siano in grado di prevenire o limitare la distruzione delle cellule beta pancreatiche causata dalle citochine; b) chiarire i meccanismi della loro azione protettiva; c) valutare la loro capacità di ridurre l’aggressività delle cellule immunitarie. Gli effetti protettivi delle sostanze vegetali saranno studiati in cellule in coltura e in cellule beta pancreatiche di ratto e umane, in vista di future applicazioni cliniche. Mediante tecniche di biologia molecolare, sarà valutato se tali sostanze possono bloccare i processi attivati dalle citochine sia nelle cellule immunitarie che nelle cellule bersaglio e prevenire così il danno funzionale e la morte delle cellule produttrici d’insulina. Sarà anche verificato se tali sostanze, che appaiono prive di tossicità, prevengano o ritardino l’insorgenza del diabete di tipo 1 in animali di laboratorio. Ci sono fondate speranze che questi studi conducano all’identificazione di nuovi potenziali farmaci di origine vegetale e non tossici, capaci di attenuare le reazioni immunitarie e preservare la funzione e l’integrità delle cellule beta. Essi sarebbero perciò utilizzabili per la prevenzione del diabete di tipo 1, per la limitazione della sua gravità e per la protezione delle cellule beta dopo trapianto in pazienti diabetici.

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