Caratterizzazione genetica e biochimica dell’immunodeficienza comune variabile (CVID)

  • 1 Anni 2006/2007
  • 140.000€ Totale Fondi
L'immunodeficienza comune variabile (CVID) è la più frequente immunodeficienza congenita. Questa patologia è caratterizzata da ridotti livelli di anticorpi, con conseguente abbassamento delle difese immunitarie, aumentata suscettibilità alle infezioni e una tendenza a sviluppare malattie autoimmuni e neoplasie. L'eterogeneità delle manifestazioni cliniche ha finora impedito di chiarire la base genetica della malattia. Dati recenti hanno dimostrato che sotto il termine CVID sono in realtà raggruppate diverse patologie a carico non soltanto delle cellule responsabili della produzione di anticorpi, ma anche di altre cellule coinvolte nella risposta immunitaria, prime tra le quali i linfociti T. Lo sviluppo di strategie razionali di lotta contro la CVID necessita pertanto di due strumenti: 1) un sistema di classificazione che permetta di raggruppare i pazienti secondo il tipo cellulare che presenta un difetto funzionale; 2) una conoscenza approfondita del difetto nelle cellule che presentano la disfunzione. Il nostro progetto si inquadra in questa prospettiva. Abbiamo identificato un gruppo di pazienti CVID caratterizzati da mancata funzionalità dei linfociti T e dimostrato che il difetto comune è rappresentato dalla riduzione dei livelli cellulari di Vav, una proteina che regola la plasticità del citoscheletro ed essenziale per l' attivazione del linfocita T, dalla quale dipende la successiva produzione di anticorpi da parte delle plasmacellule. Lo scopo del progetto è di identificare la causa genetica della ridotta produzione di questa molecola nel linfocita T. Il protocollo corrente di terapia nei pazienti CVID prevede la somministrazione di anticorpi a frequenti intervalli, il che comporta non solo un impatto negativo sulla qualità della vita di questi pazienti, ma spesso sfocia in gravi complicanze di tipo anafilattico. Identificare il gene difettivo potrà permettere di offrire a questi pazienti valide alternative terapeutiche, sia farmacologiche che geniche.

Pubblicazioni Scientifiche

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