Alterazioni nelle proprietà di contrazione e rilasciamento di sarcomeri cardiaci nella cardiomiopatia ipertrofica familiare (HCM): studio a livello di singole miofibrille

  • 2 Anni 2002/2004
  • 48.200€ Totale Fondi
La cardiomiopatia ipertrofica familiare (HCM) è di gran lunga la cardiopatia ereditaria più frequente e grave. Si può manifestare fin dalla pubertà, spesso con un evento drammatico come la morte improvvisa che colpisce il 2-3% degli individui affetti. L'evoluzione della genetica ha permesso di identificare per almeno nove forme di HCM i geni mutati: codificano tutti per proteine strategiche nella contrazione muscolare, come le miosine, tropomiosine ecc., che si assemblano in una struttura detta sarcomero. L'ipertrofia (l'aumento dello spessore delle pareti ventricolari da cui il nome della cardiopatia) infatti, è solo la risposta adattativa del cuore. Sappiamo ora che la vera malattia risiede nell'incapacità del muscolo cardiaco di contrarsi in modo efficiente: col tempo, a questa carenza congenita il tessuto miocardico reagisce aumentando di dimensioni e modificando la propria struttura. E' un processo che comunque non controbilancia il deficit iniziale; anzi,la progressione della malattia comporta un inesorabile peggioramento delle condizioni generali e il rischio di morte improvvisa. I vari approcci terapeutici, medici o chirurgici, al trattamento della HCM mirano sostanzialmente a migliorare la qualità di vita del paziente e a scongiurare il rischio di aritmie fatali, ma non esiste una cura contro le cause della malattia. In effetti, se uno si chiedesse che cosa non va nell'apparato contrattile di quel paziente, e quindi cosa si dovrebbe anche ipoteticamente cambiare per guarirlo, non ci sarebbe risposta, se non indiretta. Nessuno ha mai misurato come lavorano i sarcomeri cardiaci di un individuo affetto da HCM rispetto a quelli di un individuo normale, né è noto se sostituendo o sopprimendo la proteina difettosa (l'obiettivo ipotizzabile di una terapia genica) si possa ripristinare il loro normale funzionamento. Questo è ciò che il progetto si propone a fare, attraverso una tecnica innovativa appena trasferita dall'animale alle biopsie cardiache umane.

Pubblicazioni Scientifiche

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