Coordinatore dal 2008 della provincia di Catania, Maurizio, medico radiologo, ha contribuito con il suo impegno a far crescere la rete di volontari e di attività sul territorio, il cui culmine è rappresentato dalla Walk of Life che organizza da sette edizioni.

Maurizio Gibilaro non ha dubbi: «Fondazione Telethon è un patrimonio italiano ed è per questo che gli italiani rispondono con entusiasmo ad ogni richiesta di sostegno».

«Siamo partiti in tanti all’inizio di questa avventura, ma quest’anno saranno solo Catania e Napoli a realizzare questa camminata per la vita», racconta.

Le aspettative sono alte, anche perché il coinvolgimento di tutti gli operatori è totale. «Nonostante il nostro coordinamento conti 180 volontari, l’organizzazione di un appuntamento del genere implica un lavoro lungo e complesso» e, come racconta Maurizio, quest’anno l’iniziativa prende il nome di Festa di Primavera: «Dal 13 al 15 aprile il centro di Catania si animerà grazie ai nostri appuntamenti. Nel salotto buono della città, il contesto prezioso del barocco di piazza dell’Università, allestiremo un palcoscenico di 12 metri dove si alterneranno le performance dei ragazzi e delle ragazze di centri sportivi e scuole di ballo. Ci saranno led wall attraverso cui racconteremo le storie più coinvolgenti relative delle nostre attività. Al centro dell’appuntamento di quest’anno ci sarà il tema dell’autismo. Sappiamo che la Fondazione ha investito parecchio per lo studio di questa patologia, e quindi ci è sembrato giusto focalizzare la nostra attenzione sui progressi che si stanno compiendo. Venerdì 13 aprile sarà proprio un gruppo di ragazzi autistici a presentare uno spettacolo insieme ai loro insegnanti. Il sabato, poi, dopo le 21, ci rivolgeremo ad un pubblico più giovane introducendo alcune tribute band che si esibiranno direttamente nel bel mezzo della movida catanese promuovendo, a ritmo di musica, i principi promossi dalla Fondazione». Per tutti a disposizione la t-shirt di Telethon. «Si riceverà a fronte di una donazione minima di 5 euro, così ogni partecipante potrà sostenere la ricerca e portarsi a casa un ricordo di queste giornate di festa». Poi, la domenica, la grande camminata della solidarietà: «Contiamo, quest’anno, di avere almeno 6.000 partecipanti, un risultato che sancirebbe una crescita sostanziale rispetto alle poche centinaia della prima edizione. Noi ce la stiamo veramente mettendo tutta». L’impegno è talmente robusto che sta dando frutti anche inaspettati: «Da sempre cerchiamo di esportare questa iniziativa anche nei comuni della provincia, che sono 59, e la risposta non si è fatta attendere. Infatti, anche il comune di Andrano avrà quest’anno la sua Walk of Life e l’aspettativa è di avere almeno 1.000 partecipanti».

L’appuntamento catanese da sempre richiama l’attenzione di istituzioni e partner: «Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, che si è svolta il 6 aprile scorso presso il rettorato dell’Università di Catania – racconta Maurizio – erano presenti, oltre ai responsabili dell’ateneo, anche l’assessore ai servizi sociali del Comune di Catania, Angelo Villari, in rappresentanza del sindaco Enzo Bianco, l’assessore allo Sport Valentina Scialfa Chinnici, rappresentai delle forze armate e di altre organizzazioni, tra cui la Fondazione Vita di Giuseppe Vita».

L’attività svolta a favore di Telethon impegna Maurizio 365 giorni all’anno, ma la motivazione è forte: «Trasparenza e coerenza rappresentano i punti di forza, a mio avviso, della Fondazione, ed è la trasmissione di questi requisiti che diventa fondamentale nella ricerca di nuovo supporto.

«Ho fatto della solidarietà un elemento centrale della mia vita e ritengo che il mio sforzo a favore di Telethon sia ripagato proprio dai risultati che la Fondazione raggiunge per venire incontro ai desideri e alle speranze di chi soffre». 

Una menzione particolare Maurizio vuole dedicarla alla protezione civile «sia il dipartimento provinciale che regionale. Senza il loro fondamentale supporto la Walk of Life non sarebbe possibile, e quindi non possiamo che ringraziarli sia a nome nostro che di tutti coloro che potranno godere dei frutti di un appuntamento regala emozioni, divertimento e nuove speranze».

Dalle parole di Maurizio emerge un grande entusiasmo e un’instancabile voglia di fare: «Come dico sempre, ho la solidarietà nel sangue. Una caratteristica che tento di trasmettere in tutti coloro che si propongono come potenziali volontari». Del resto, come lui stesso ammette, da solo non andrebbe da nessuna parte, «che si tratti della maratona o della nuova campagna di primavera, l’apporto dei volontari è essenziale, senza di loro non sarei in grado di portare avanti una mole tale di attività. E per questo è importante impartire la giusta formazione. Il tema delle malattie genetiche è vasto e complesso; poterlo approfondire, anche se solo parzialmente, significa essere in grado di far comprendere agli altri quanto sia importante sostenere la ricerca».

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