Da volontario AVIS di Robbio, in provincia di Pavia, Francesco ci racconta un’associazione da sempre vicina alla nostra missione, ma anche un territorio dal grande cuore, sempre pronto a scendere in campo per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Conosciamolo meglio insieme!

Come AVIS di Robbio siete al nostro fianco da 19 anni, come è nata la vostra sensibilità alle malattie genetiche rare?

Anni fa il presidente AVIS nazionale Vincenzo Saturni aveva steso un protocollo con Fondazione Telethon per fare ricerca congiunta sulle malattie del sangue. All’appello di collaborare con voi ha risposto subito tutta l’associazione, in particolare la nostra sezione che è da sempre molto attiva.

Partecipate ad entrambe le campagne di raccolta fondi. Quella di punta è quella di dicembre dove, oltre a fare i banchetti, organizzate spesso eventi. Ci racconti quelli più riusciti?

Robbio è un paesino di 6000 anime in cui lo spirito di comunità è molto forte. Per questo abbiamo sempre cercato di promuovere le nostre azioni con eventi di piazza che coinvolgessero tutto il paese. Nei primi anni 2000 abbiamo fatto una diretta TV su RAI UNO con Ron, nella prestigiosa aula magna dell’Università di Pavia.

Poi ci siamo lanciati sulle lotterie, per 3 anni abbiamo fatto un accordo con una concessionaria locale e abbiamo messo come primo premio una Smart. La risposta è stata altissima, in totale abbiamo raccolto circa 50000€.

L’evento che però è rimasto nel cuore di tutti è stato quello in Piazza Ducale a Vigevano. Abbiamo comprato come associazione 3000 palle natalizie per addobbare l’albero di Natale comunale. Fermavamo le famiglie con i bambini e, a fronte di una piccola donazione, il bambino poteva scrivere il suo nome sulla palla e metterla sull’albero salendo sul mezzo dei vigili del fuoco. La piazza era piena, solo per noi.

Un anno abbiamo fatto una torta di 2 metri, che il vescovo ha benedetto e che poi abbiamo distribuito ai cittadini a fronte di una donazione.

Poi abbiamo fatto delle rappresentazioni con il teatro dialettale. Insomma non ci ferma nessuno.

Come vi vengono tutte queste idee?

Dalle nostre parti si dice che Robbio è un paese di “loc” (allocchi). Siamo tutti un po’ matti.

Quest’anno sarà difficile fare grandi eventi di piazza… come vi organizzerete?

Quest’anno sfruttiamo, come abbiamo già fatto, il giorno del prelievo del sangue per proporre i Cuori di cioccolato. Di solito la risposta è molto alta, pensiamo di dare più di 300 cuori. Un donatore su due prende il cuore.

Come metti insieme la squadra di volontari?

Come dicevo siamo un paese piccolo, ci conosciamo tutti soprattutto nel mondo del volontariato. Uso il passaparola tramite telefono.

Come pubblicizzate l’evento?

Affiggiamo manifesti per il Paese, che risponde sempre molto bene. Robbio ha ottenuto dal presidente della repubblica la medaglia come “capitale del volontariato”.

Come ti comporti per fermare le persone?

La gente ci conosce da anni, si fida di noi. AVIS e Fondazione Telethon hanno una altissima credibilità e la nostra associazione è fortemente radicata sul territorio.

Aneddoto divertente?

Le Smart che abbiamo messo in palio le hanno vinte due persone senza patente e un ricco imprenditore che non se ne faceva niente, infatti poi l’ha data in beneficenza!

Aneddoto più emozionante?

Il primo giorno in Piazza Ducale per la manifestazione dell’albero, ho visto arrivare una signora anziana con un bambino per mano, si è avvicinata, il bambino aveva in testa l’elmetto da pompiere. Gli ho chiesto come si chiamava e lui mi ha detto Francesco (il mio nome). Il bambino voleva fare il pompiere come suo padre e suo nonno, e non vedeva l’ora di salire sull’albero. Allora l’ho preso per mano, l’abbiamo messo nel cestello e gli abbiamo fatto mettere la pallina proprio in punta.

Il bambino mi ha ringraziato dicendo che era il giorno più bello della sua vita, mi sono molto emozionato. È per queste cose che sono volontario.

Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato?

Mai grossi problemi. Come dicevo la risposta è sempre molto alta, aumentata dal fatto che collaboriamo con altre associazioni (Dopo di Noi, Anffas).

Emozioni prima, durante e dopo la piazza?

Dopo aver fatto questi eventi mi sento distrutto ma siamo veramente contenti di aver fatto qualcosa per migliorare il futuro dei bambini affetti da malattie rare.

Francesco e, come lui, tutti i volontari AVIS di Robbio, fanno parte di NOI volontari Telethon, un gruppo di persone generose, appassionate e determinate che insieme vogliono cambiare il presente e costruire un futuro libero dalle malattie genetiche rare. Anche in un momento di difficoltà come questo. Entra anche tu a far parte della squadra!

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