Donare speranza mettendo a disposizione il proprio tempo è una delle cose che Carmen preferisce fare per gli altri. Diventa infatti referente Telethon per Azione Cattolica nella diocesi di Otranto, mettendosi in gioco con una squadra pronta a prendersi cura del prossimo. Conosciamola meglio insieme!

Carmen, da quanto tempo collaborate con Fondazione Telethon e come è nata questa sensibilità?

Nella primavera del 2019 durante il Convegno delle Presidenze Diocesane, Azione Cattolica Italiana ha firmato un protocollo di collaborazione con Fondazione Telethon per la lotta alle malattie genetiche rare, dando la propria disponibilità a partecipare attivamente alle sue iniziative. Abbiamo accolto con entusiasmo questa alleanza: molti di noi già si attivavano singolarmente, ora agiamo come squadra. Questo tipo di sensibilità era già radicata in AC, perché noi nasciamo per prenderci cura degli altri, dai piccolissimi agli adulti. La persona è al centro, come per Fondazione Telethon. In questo senso, è stato davvero spontaneo aderire.

Che attività avete svolto?

Lo scorso Natale abbiamo allestito degli stand nelle piazze e in prossimità delle chiese, è stato un grande successo. Poi questa primavera la pandemia sembrava aver spento l’entusiasmo ma abbiamo deciso di non fermarci con la distribuzione dei biscotti. Nella nostra Diocesi l’Azione Cattolica è presente in 45 parrocchie, spesso in Comuni con pochi abitanti, per questo motivo abbiamo attivato la distribuzione con la collaborazione della coordinatrice provinciale di Lecce, dando la possibilità alle parrocchie di prendere anche piccoli quantitativi. In questo modo siamo riusciti a fare ordini “condivisi” e a garantire la partecipazione di tutti.

Anche quest’anno probabilmente sarà difficile fare grandi eventi di piazza… come vi organizzerete?

Per il momento incontri e iniziative sono sospesi per via dei contagi in crescita nei nostri comuni. Per una associazione come la nostra, è un grosso problema. Se le condizioni lo permetteranno, ci attiveremo come questa primavera. Il COVID non ferma la solidarietà!

Come metti insieme la squadra di volontari?

Prima dell’iniziativa sensibilizziamo i nostri presidenti parrocchiali con l’invio di una circolare e di materiale divulgativo: è come dire che in ogni parrocchia c’è un referente Telethon, che a sua volta mette insieme una squadra di volontari.

Io personalmente ho coinvolto i ragazzi della terza media e prima superiore. È importante lavorare con le nuove generazioni, far passare un messaggio di solidarietà, altruismo, partecipazione.

Come pubblicizzate l’evento?

Attraverso le comunicazioni inviate alle associazioni parrocchiali che si attivano a sensibilizzare il territorio nel quale operano. Inoltre ci tengo a dire che le iniziative di Telethon ci hanno permesso di essere maggiormente visibili.

Cosa fai per fermare le persone?

Non è necessario fermare le persone perché Fondazione Telethon e conosciuta da tutti!

Hai qualche aneddoto divertente?

Lo scorso Natale, nonostante il maltempo, i ragazzi coinvolti per la distribuzione dei Cuori davanti la chiesa, hanno travolto con il loro entusiasmo i fedeli all’uscita della messa, tanto che in pochissimo tempo hanno esaurito le scorte di Cuori.

Quali emozioni provi prima, durante e dopo la piazza?

Sono stata scelta per fare la referente anche perché ero già impegnata nel sociale, in particolare per il Gruppo Fratres Donatori di sangue. Aiutare Fondazione Telethon è un po’ come donare il sangue: genera speranza. C’è una grande gioia nel donare a chiunque abbia bisogno.

Carmen e tutti i volontari di Azione Cattolica fanno parte di NOI volontari Telethon, un gruppo di persone generose, appassionate e determinate che insieme vogliono cambiare il presente e costruire un futuro libero dalle malattie genetiche rare. Anche in un momento di difficoltà come questo. Entra anche tu a far parte della squadra!

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