Una filosofia di vita che è diventata il titolo del libro scritto dal ragazzo nato con la sindrome di Wolfram.

«Vivere e sorridere dei guai, Così come non hai fatto mai, E poi pensare che domani sarà sempre meglio». Un verso di una canzone di Vasco Rossi, per Matteo un punto di riferimento emotivo importante e, soprattutto, una filosofia di vita.

Matteo è quello che si definisce un entusiasta. Nonostante la sua giovane età, 28 anni, ha alle spalle molte prove già superate grazie ad uno spirito indomito e un ottimismo spontaneo.

«Si può dire che fino alla maggiore età, a parte una forma di diabete riscontrata a sette anni, la mia vita scorresse normalmente. Solite precauzioni, attenzione al regime alimentare ma niente di più» racconta con un tono di voce che esprime tutta la sua forza d’animo. Poi, quasi all’improvviso, sopraggiunge una sete che aumenta a ritmi esponenziali e che lo costringe a bere fino a 10 litri di acqua al giorno. «Iniziai così uno slalom tra medici e ipotesi diagnostiche che giunsero, circa 4 anni fa, in seguito ad un test genetico, all’individuazione della sindrome di Wolfram».

Nel frattempo anche la vista e l’udito si attenuano, disturbi che costringono Matteo ad abbandonare il lavoro presso un patronato nel suo paese, Leverano, in provincia di Lecce. «Una situazione difficile, certamente, ma che ho deciso di prendere di petto in maniera costruttiva - racconta - cercando subito chi potesse condividere esperienze analoghe alla mia».

È così che Matteo intraprende un altro viaggio, fino a quel momento inaspettato, nel bene e nel male. «Ho incontrato l’associazione Gentian attraverso Facebook, e sono entrato in contatto con persone che hanno il mio stesso disagio, con cui spartire esperienze e sensazioni, a cui chiedere sostegno e offrire supporto». Una vera rivoluzione per questo ragazzo che ama la vita e che ha affrontato cambi di rotta drastici che lo hanno costretto a restituire alle cose e alle situazioni la giusta dimensione.

«Ho deciso di essere felice, nonostante tutto, di non identificarmi con la malattia e soprattutto di dare coraggio a chiunque avesse dovuto affrontare i miei stessi problemi». Ecco che torna in scena l’amico Vasco, insieme al desiderio di consegnare alle pagine di un libro le proprie sensazioni e la voglia di essere utile agli altri. «Ho deciso di scrivere un libro, un’impresa che non avrei immaginato di poter affrontare, e vincere, come è successo. Ma era diventata una necessità e ad un’urgenza non si può dire di no».

Inizia il primo lockdown, quello del marzo 2020, e Matteo decide di chiedere aiuto a un’amica, Martina D’Agostino, che si appassiona al suo progetto e che lo aiuta a tradurre in parole la sua idea. «Io raccontavo e lei scriveva, ed è nato giorno dopo giorno “Vivere e Sorridere”». È proprio Vasco il nume tutelare di questa sfida letteraria, nella quale Matteo intreccia le canzoni del cantautore emiliano-romagnolo ai capitoli della sua personale avventura. «Ho immaginato questo libro come un canale attraverso cui emanare forza, capace di infondere coraggio a chiunque lo avesse incontrato lungo il suo cammino anche grazie la musica di Vasco, che per me è fonte di gioia e energia».

Ogni capitolo è contrassegnato da una canzone del cantante che ha voluto fare una sorpresa a Matteo. «Una volta terminato e stampato ho deciso di inviare la prima copia del libro proprio a lui, naturalmente senza sapere se lo avrebbe mai visto. In realtà è successa una cosa molto bella. Vasco ha ricevuto il libro e ne ha pubblicato una foto sul suo profilo Instagram, accompagnandola con il sottofondo proprio della canzone Vivere». È così che la forza di Matteo e il genio musicale di Vasco hanno trovato un terreno di dialogo comune, attraverso cui aiutare tante persone che vorranno continuare a vivere e sorridere, nonostante le dure prove della vita. E chiunque volesse ricevere il libro può richiederlo a questo link.

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