Sapere che la macchina da cui dipendi per respirare ha un'ora di autonomia non ti rende la vita semplice. Soprattutto se hai un’encefalopatia mitocondriale di cui hai piena coscienza.

Andrea vive a Palermo, con mamma Marianna, papà Giuseppe e la sorellina Clara. La sua autonomia è finita quando la malattia rara gli ha definitivamente negato la possibilità di muoversi, ma la sua determinazione continua a seguirlo, sostenuta da un’eccezionale curiosità e dal convincimento che, per quanto piena di limitazioni, la vita possa ancora regalare sorrisi. Andrea dispensa sorrisi con grande affetto al suo "amico Leo", il fisioterapista a cui chiede: «Prendimi in braccio!»; alla logopedista Vittoria, che gli dà anche lezioni di italiano e matematica, a Clara, che adora senza riserve. Perché nemmeno la tracheotomia, la miopia delle Istituzioni o i suoi problemi di vista gli impediscono di godersi la sua musica, di divertirsi con il computer e di cavalcare spedito sulla Ducati speciale che gli hanno regalato i cugini.

Andrea dispensa sorrisi con grande affetto al suo "amico Leo", il fisioterapista a cui chiede: «Prendimi in braccio!»; alla logopedista Vittoria, che gli dà anche lezioni di italiano e matematica, a Clara, che adora senza riserve. Perché nemmeno la tracheotomia, la miopia delle Istituzioni o i suoi problemi di vista gli impediscono di godersi la sua musica, di divertirsi con il computer e di cavalcare spedito sulla Ducati speciale che gli hanno regalato i cugini.

Andrea è socievole, curioso e attento e, quando aspetta la sua Clara, ha sempre pronto un sorriso.

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