Sofinnova Partners: tre nuovi investimenti dedicati alla ricerca scientifica italiana

Gli importanti investimenti fatti attraverso il fondo Sofinnova Telethon evidenziano l'impegno della società nel favorire lo sviluppo dell'ecosistema biotecnologico italiano.

Sofinnova Partners, una società Venture Capital europea leader del settore delle scienze della vita, con sedi a Parigi, Londra e Milano, annuncia oggi tre nuovi investimenti del fondo Sofinnova Telethon, il suo fondo di avviamento dedicato agli investimenti per le malattie genetiche rare. Le startup, AAVantgarde Bio, Alia Therapeutics, e Borea Therapeutics, stanno sviluppando nuove promettenti terapie per le malattie genetiche rare.

Graziano Seghezzi, Managing Partner Sofinnova Partners, afferma: “Questi investimenti segnano un passo importante nella nostra missione per il supporto dell'eccellente ricerca scientifica delle università e dei centri di ricerca italiani. Sottolineano anche l'eccezionale flusso di nuove opportunità di investimento nella biotecnologia italiana e l'importante ruolo che il Venture Capital assume nel permettere alle terapie innovative di raggiungere i pazienti che soffrono di malattie genetiche rare, le quali al giorno d'oggi hanno poche opportunità di terapia".

Il fondo Sofinnova Telethon, con sede negli uffici di Milano, è il più grande fondo interamente dedicato alla biotecnologia in Italia. Il team è guidato dalle specialiste in trasferimento di tecnologico Lucia Faccio e Paola Pozzi, Partner Sofinnova Partners.

I tre nuovi investimenti seed, che ammontano complessivamente a 6 milioni di euro, si allineano con la strategia di investimento del fondo, la quale consiste nel cercare e supportare le migliori scienze italiane e i più promettenti imprenditori nello sviluppo di società internazionali nel campo delle malattie genetiche rare.

AAVantgarde Bio, con sede a Milano, sta sviluppando terapie geniche per le malattie ereditarie della retina. Il fondatore, professor Alberto Auricchio è uno scienziato di alto profilo riconosciuto a livello internazionale nonché un vero e proprio pioniere nella terapia genica. La tecnologia dell’azienda si fonda sull'esistenza di piattaforme basate su AAV, o virus adeno-associati, che sono la principale tecnologia di vettori virali utilizzata nell'applicazione di terapie geniche. Le già esistenti piattaforme basate su AAV hanno capacità limitata e AAVantgarde Bio risponde a questa sfida permettendo il trasferimento di grandi geni a tessuti e cellule in vivo. La società è uno spin-off di TIGEM, un istituto internazionale di ricerca con sede a Napoli, di proprietà e gestito da Fondazione Telethon.

Alia Therapeutics, con sede a Trento, sta sviluppando una medicina di nuova generazione basata sul CRISPR, per un approccio più mirato e sicuro per la manipolazione genica in-vivo per il trattamento della degenerazione della retina. Alia è uno spin-off dell'Università di Trento ed è stata accelerata da BiovelocITA, Il primo acceleratore italiano dedicato al biotech, co-fondato nel 2015 da Sofinnova Partners e due imprenditori seriali, Silvano Spinelli e Gabriella Camboni, è la seconda società che emerge dall'acceleratore, seguendo il successo di Enthera Pharmaceuticals, un'altra startup italiana parte del portfolio di Sofinnova. Al finanziamento di Alia Therapeutics hanno partecipato, oltre a BiovelocITA e al fondo Indaco, anche un gruppo di investitori italiani capitanati da Banor SIM e Banca Profilo

Paola Pozzi, Partner di Sofinnova Partners, membro del consiglio di amministrazione di AAVantgarde Bio e investment partner in Alia Therapeutics, afferma: "Siamo lieti di supportare queste innovative startup biotecnologiche poiché portano avanti programmi promettenti per lo sviluppo clinico e preclinico. Entrambe le società sono supportate da scienziati di grande prestigio con competenze globalmente riconosciute nel campo della terapia genica e gene editing. Abbiamo fiducia nel potenziale di queste realtà per far fronte alle limitazioni delle già esistenti terapie e sviluppare trattamenti per malattie che non hanno ancora oggi soluzioni adeguate".

Borea Therapeutics, con sede a Milano, sta sviluppando una nuova generazione di vettori virali che permetteranno di mirare tessuti e cellule specifiche del paziente. Potenzialmente con questa tecnologia innovativa i vettori virali potrebbero raggiungere in modo selettivo aree come il sistema nervoso centrale (CNS) e il sistema nervoso periferico (PNS), aprendo così la porta a nuove opzioni terapeutiche. Borea Therapeutics è stata co-fondata dal professor Paul Heppenstall e dall'European Molecular Biology Lab (EMBL), un'organizzazione di ricerca intergovernativa con sei siti di ricerca in tutta Europa, compreso uno a Roma. Le attività di ricerca della società sono svolte in collaborazione con la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), un centro scientifico di eccellenza a Trieste.

Lucia Faccio, Partner di Sofinnova Partners e membro del consiglio di amministrazione di Borea Therapeutics, afferma: "Uno dei principali limiti della terapia genica è la difficoltà nel mirare in modo selettivo specifiche cellule o tessuti. La tecnologia di Borea Therapeutics ha il potenziale di localizzare specifici tessuti e cellule, e potrebbe permettere l'uso di dosi inferiori, rendendo il trattamento più sicuro ed efficace per i pazienti. Questa potrebbe essere la prossima svolta nella terapia genica".

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