Nato a Gallarate (VA) nel 1983, Renato Ostuni si è laureato nel 2007 in Biotecnologie Industriali all’Università di Milano-Bicocca e ha conseguito il dottorato in Medicina molecolare e traslazionale presso la stessa università nel 2010. Ha svolto il suo post-doc presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano fino al 2015, anno in cui ha assunto la posizione di Group Leader all’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget). Renato Ostuni ricopre dal 2019 la posizione di Assistant Professor di Istologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e dal 2018 è membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del Ministero della Salute – sezione Ricerca Biomedica e Grant Giovani Ricercatori. Il laboratorio di Renato Ostuni studia i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo e della funzionalità del sistema immunitario umano, con particolare interesse nei confronti di macrofagi, monociti e granulociti, le cellule in prima linea per la difesa dell’organismo contro le infezioni. La comprensione di tali meccanismi potrebbe favorire lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici e diagnostici per migliorare la sicurezza dei trapianti di cellule staminali ematopoietiche, su cui si basano molte strategie di terapia genica. Questi studi potrebbero aiutare a decifrare e combattere le malattie genetiche associate a difetti del sistema immunitario come le immunodeficienze primarie; allo stesso tempo, potrebbero identificare nuovi bersagli molecolari per modulare le cellule del sistema immunitario in altre patologie quali i tumori. Nel suo laboratorio, Renato Ostuni utilizza approcci molecolari, tecnologici e bioinformatici all’avanguardia per decifrare la complessità del nostro sistema immunitario. La sua idea è che proprio dall’integrazione di approcci, competenze ed esperienze provenienti da aree scientifiche diverse possano nascere le terapie di nuova generazione. I risultati delle ricerche del dott. Ostuni sono stati pubblicati su alcune delle maggiori riviste scientifiche, e gli sono valsi importanti riconoscimenti internazionali tra cui uno Starting Grant del valore di 1,5 milioni di euro da parte dell’European Research Council (ERC) 

Da alpinista e scienziato, fare ricerca ha per me lo stesso fascino di scalare una montagna inviolata. Si conosce il punto di partenza, si intuisce vagamente il punto di arrivo ma non si ha idea di cosa si scoprirà nel percorso!

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