Nata nel 1966 a Cerignola (FG), Antonia Follenzi si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Torino. Presso lo stesso ateneo e dopo un periodo di perfezionamento in Israele si è specializzata in Patologia Clinica. Durante il periodo di dottorato di ricerca in Oncologia umana ha fatto un’esperienza all’estero negli Stati Uniti dove ha fatto un training in un laboratorio di trasferimento genico presso una biotech (Cell Genesys) in California. È stata post-doc presso l’Istituto per la ricerca e cura del cancro di Candiolo (Torino) nel laboratorio di terapia genica del prof. Luigi Naldini con cui ha lavorato per 5 anni. Successivamente ha trascorso sette anni negli Stati Uniti presso il Marion Bessin Liver Research Center dell’Einstein College of Medicine a New York occupandosi di terapia cellulare per la cura di malattie epatiche. Attualmente Antonia Follenzi lavora presso l’Università del Piemonte Orientale e insegna presso la scuola di Medicina in qualità di professore ordinario di Istologia e fa parte del Collegio Italiano degli Istologi. Si occupa di medicina rigenerativa e in particolare di terapia cellulare e genica dell’emofilia A. Ha dimostrato che il fattore VIII della coagulazione è prodotto principalmente dalle cellule endoteliali dei sinusoidi epatici che formano le pareti dei vasi sanguigni del fegato e non solo dagli epatociti (le cellule proprie del fegato) come si pensava fino a circa 10 anni fa. E’ membro dell’European Society of Gene and Cell Therapy (ESGCT), dell’American Society of Gene and Cell Therapy (ASGCT) e della International Society of Thrombosis and Haemostasis (ISTH). Ha inoltre vinto il Premio di Young Investigator della ESGCT nel 2008 a Bruges (Belgio) e nel 2010 il premio CSL-Behring Prof Heimburger per i suoi studi sulla coagulazione.

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