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Cosa sono e come si manifestano le sindromi miasteniche congenite?

Le sindromi miasteniche congenite sono un gruppo di malattie neuromuscolari caratterizzate da debolezza dei muscoli assiali, degli arti (con ipotonia nelle forme a esordio precoce), degli occhi, della faccia (con compromissione della capacità di deglutire e di parlare). Questi sintomi variano e peggiorano con lo sforzo fisico. Spesso sono già presenti durante la vita fetale, ma l’età di insorgenza può variare notevolmente, dal periodo neonatale all’età adulta. Nelle forme più gravi sono coinvolti anche i muscoli respiratori.

Come si trasmettono le sindromi miasteniche congenite?

Nella metà dei casi queste sindromi sono correlate a difetti in specifici geni e si dividono in tre sottotipi:  postsinaptiche, sinaitiche e presinaptiche. Le più frequenti sono le forme postsinaptiche, dovute a difetti nel recettore dell’acetilcolina (sindrome del canale lento e sindrome del canale rapido), oppure dei geni RAPSN, MuSK, Dok7, o del gene del canale del sodio SCN4A. Le SMC sinaptiche sono dovute al deficit di acetilcolinesterasi, mentre le rare forme presinaptiche dipendono soprattutto da mutazioni del gene che codifica per la colina acetiltransferasi. La trasmissione è in genere autosomica recessiva (bisogna cioè ereditare una copia difettosa del gene da ciascuno dei genitori per mostrare i sintomi), fatta eccezione per la sindrome del canale lento, che viene invece ereditata come carattere autosomico dominante (ogni individuo affetto ha una possibilità su due di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli).

Come avviene la diagnosi delle sindromi miasteniche congenite?

La diagnosi si basa sulla storia familiare, sull'elettromiografia e sulle analisi molecolari. La diagnosi differenziale si pone con le miopatie congenite, nel caso delle forme a esordio precoce, e con la miastenia siero-negativa autoimmune nel caso delle forme a esordio tardivo. La consulenza genetica è utile per definire la modalità di trasmissione e per la diagnosi prenatale. 

Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per le sindromi miasteniche congenite?

La terapia è essenzialmente farmacologica e varia a seconda del tipo di forma. Nella maggior parte dei casi si usa la 3,4-diaminopiridina, da sola o in associazione con farmaci acetilcolinesterasica, che però non sono efficaci nella sindrome del canale lento e nelle forme da deficit di acetilcolinesterasi o dovute alle mutazioni di Dok7 (in cui si preferiscono, rispettivamente, la parossetina/chinidina e l’efedrina).

Ultimo aggiornamento

01.01.12

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