Sindrome da deficit di GLUT1: in arrivo un’app per la dieta chetogenica

Ad oggi per chi affronta la sindrome da deficit di GLUT1 esiste un solo tipo di trattamento: la dieta chetogenica, basata su un’assunzione molto ridotta di carboidrati. Per affrontare al meglio questo tipo di regime alimentare, fatto di dosi precise e pasti quotidiani complessi, nasce KETONET, un’app dedicata alla gestione della dieta chetogenica.
Lo strumento è stato sviluppato dal Politecnico di Milano per venire incontro alle difficoltà e alle esigenze di tante famiglie che affrontano il deficit di GLUT1, ma anche per facilitare lo scambio di informazioni tra pazienti e medici, dietisti. Si propone quindi di migliorare la qualità di vita di tante persone costrette ad affrontare una quotidianità complessa da organizzare e gestire nel lungo periodo.

Come funziona KETONET?

L’app è gratuita, facilmente consultabile e scaricabile dal sito dedicato. Al suo interno è possibile trovare un database di alimenti e di ricette personalizzabile e interattivo, con la possibilità di interfacciarsi direttamente con il proprio medico di riferimento, per agevolare al massimo lo scambio di informazioni alimentari e dati clinici. È possibile monitorare l’andamento del trattamento nutrizionale, ma anche tenere un diario personale in cui registrare i pasti quotidiani. In questo modo sarà più semplice personalizzare la propria dieta, che è costruita seguendo indicazioni cliniche, ma è anche modulata sulla base dei gusti del paziente.
KETONET è utilizzabile per qualsiasi protocollo della dieta chetogenica, da quelli più restrittivi a quelli più liberali: dieta MCT, dieta Atkins modificata, dieta dei bassi indici glicemici.

L’app è stata consegnata dal Rettore del Politecnico di Milano all’Associazione Italiana Glut1, che raccoglie le quaranta famiglie affette da questa malattia genetica rara e che ha come mission il supporto alle famiglie dei malati, con particolare focus sulla dieta chetogena. Il progetto è stato portato avanti dal team del professor Luciano Baresi (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria), con la collaborazione medico-scientifica del Centro di Studi e Ricerche sulla Nutrizione umana e i disturbi del comportamento alimentare dell'Università di Pavia (team della professoressa Anna Tagliabue).

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